top of page

Vitamine
Le vitamine hanno un'ampia gamma di funzioni all'interno dell'organismo, tutte indispensabili per il suo corretto funzionamento. Sono coinvolte in moltissime reazioni e processi metabolici e possono contribuire allo sviluppo e al corretto funzionamento di tessuti ed organi. Non hanno potere calorico e non hanno un ruolo prettamente energetico; tuttavia sono fondamentali per regolare buona parte delle reazioni chimiche che avvengono nell'organismo, incluse quelle energetiche. Agiscono come dei veri e propri catalizzatori organici con funzioni bio-regolatrici. ( cioè in appoggio all'azione degli enzimi per favorire ed accelerare le reazioni 

pexels-photo-4139373 (2).jpeg

chimiche necessarie alla vita senza entrare a far parte della composizione dei prodotti finali) . Le 13 vitamine ad oggi conosciute possono essere suddivise in liposolubili (solubili nei grassi; vitamina A, D, E e K) e idrosolubili (solubili in acqua; vitamine gruppo B1-2-3-5-6-7-9-12 e C). L’utilità della suddetta classificazione riguarda principalmente il modo in cui vengono assorbite, trasportate, immagazzinate ed escrete dall'organismo, cioè il loro destino metabolico. Le vitamine liposolubili, grazie alla loro affinità ai grassi, e alla maggiore difficoltà nell'essere escretate dall'organismo, si depositano nel fegato e nel tessuto adiposo; di conseguenza, il corpo può accumularne come riserva ed essere utilizzate in periodi di scarsità o di privazione alimentare. Questa caratteristica ci indica che la loro assunzione può non essere necessariamente quotidiana sempre che nel tempo ne venga fornito un quantitativo medio adeguato. La capacità di accumularsi, presuppone anche la possibilità di ipervitaminosi. In altre parole, le vitamine liposolubili, se consumate in eccessive quantità, possono essere tossiche. Questo accade principalmente per la vitamina A, meno frequente per la D. Di norma, questo problema, si verifica per l'uso improprio, con somministrazioni “fai da tè”, di integratori. Rivolgetevi sempre al vostro veterinario aviario prima di somministrare qualsiasi prodotto, sintomi di iper o ipovitaminosi, spesso si confondono e solo un esperto può darne una corretta attribuzione. Le vitamine idrosolubili, non vengono accumulate nell’organismo in modo apprezzabile (ad eccezione della B12) e sono facilmente escrete attraverso l’urina. A causa della breve permanenza nell’organismo, è necessaria un’assunzione giornaliera regolare per evitare carenze. Proprio per questa loro peculiarità, i rischi di sovra dosaggio e tossicità sono pressoché nulli. Quelle appartenenti al complesso B (tiamina, riboflavina, niacina, piridossina, ecc.), sono coinvolte nella regolazione del metabolismo energetico e partecipano a così tante reazioni biochimiche che è molto difficile individuare sintomi che ne evidenzino la carenza. Affermare che per i pappagalli una vitamina è più importante di un'altra e fuorviante, la vita nasce da milioni di reazioni biochimiche organizzate che si verificano simultaneamente ogni secondo in trilioni di cellule, le vitamine, come abbiamo detto, sono a sostegno di queste reazioni ed ogni una di esse ha specifiche funzioni. La letteratura è ricca di informazioni su quali alimenti offrire per l'apporto vitaminico, comunque una rapida carrellata può essere ancora utile.

Vitamina A: si trova naturalmente solo negli alimenti di origine animale. I nostri uccelli la ricavano dai carotenoidi (composto organico del gruppo dei caroteni definiti precursori della vitamina A) presenti nella pigmentazione di frutta e verdura (zucca, carote, spinaci,peperoni, albicocche, broccoli, mango,patate dolci ecc.). Questi vengono trasformati dall'organismo in vitamina A (le forme metabolicamente attive della vitamina A sono l' acido retinoico e retinale. Una volta assunti, i carotenoidi devono essere convertiti in retinolo che a sua volta verrà convertito in acido retinale e acido retinoico).

Vitamina D: Viene sintetizzata dalla pelle esposta ai raggi ultravioletti B.(in verità anche questo è un gruppo D1-2-3-4-5). necessario a numerose funzioni biologiche, prima fra tutte l'omeostasi (termine che definisce la capacità di autoregolazione degli esseri viventi, fondamentale per mantenere costante l'ambiente interno nonostante le variazioni dell'ambiente esterno, concetto di equilibrio dinamico, Qualsiasi importante alterazione dell'omeostasi porta a malattia o peggio ancora a morte) e il metabolismo del calcio (controllo di numerose attività intra-cellulari come l'attività neuronale ed extra-cellulari come la mineralizzazione ossea). Poco presente negli alimenti può esser integrata con il tuorlo d'uovo sodo e verdure a foglia larga verdi.

Vitamina E: ha molte funzioni, prima fra tutte il ruolo di antiossi dante, agisce come disattivatore dei radicali liberi (molecole o atomi molto attivi nelle reazioni biochimiche cellulari. Hanno la capacità di innescare comportamenti a catena che se non vengono arrestati in tempo, finiscono col danneggiare le strutture cellulari), regolatore delle attività enzimatiche, potenzia le difese immunitarie, stimola la riproduzione e la crescita embrionale ed altre ancora. Ne sono ricchi il germe di grano e la frutta secca come pinoli, arachidi nocciole e noci.

Vitamina K: si divide in K1 e K2, garantisce la corretta funzionalità di alcune specifiche proteine implicate nel legame del calcio nelle ossa (consente alle proteine con le quali interagisce di legare gli ioni di calcio) e in altri tessuti, e nella coagulazione del sangue (attività antiemorragica). È prodotta dalle piante come K1, e si trova nelle quantità più elevate nelle verdure a foglia verde. A livello intestinale, grazie alla flora batterica, può venire convertita in K2 che è la forma tipica usata dell'organismo animale (la K1 è comunque in grado di svolgere le normali funzioni biologiche della K2). E' particolarmente richiesta dai pappagalli dei fichi (Opopsitta e Psittaculirostris).

Vitamine gruppo B: vene sintetizzata nell'intestino degli uccelli ed ogni componente del gruppo ha precise funzioni (la tiamina è utilizzata per efficientare la trasmissione nervosa, la riboflavina è indispensabile per la formazione e attivazione degli enzimi, la niacina è responsabile della formazione di tessuti e produzione di energia, la piridossina è incaricata della formazione di anticorpi e all'utilizzo degli aminoacidi. L’acido pantotenico e biotina sono fautori delle reazioni metaboliche e formazione di enzimi mentre la vitamina B12 è importante per i processi metabolici e la formazione di proteine, acidi nucleici carboidrati e grassi). Una buona fonte per l' integrazione di vitamina B è l'uovo sodo.

Vitamina C: viene sintetizzata in sede epatica e renale. Anche questa può essere integrata con frutta e verdura (agrumi, kiwi, ciliege, fragole, broccoli, peperoni ecc). Assicura il funzionamento di numerosi enzimi, è necessaria alla funzione immunitaria e a quella antiossidante. Migliora l'assorbimento del ferro, ma la troppa presenza può essere un problema per gli uccelli sensibili all'accumulo di quest'ultimo.

 

Minerali

Calcio: probabilmente il più importante o quantomeno il più studiato, è richiesto in quantità maggiori di qualsiasi altro minerale. Svolge un ruolo primario nel funzionamento degli enzimi, nel metabolismo dei grassi, nella coagulazione del sangue, nelle trasmissioni nervose, nello sviluppo muscolare, nella secrezione di ormoni, nella formazione del guscio d'uovo, nella omeostasi metabolica (L'omeostasi del calcio è sotto il controllo della calcitonina, che è prodotta dalla ghiandola ultimobranchiale, dalla vitamina D e dall'ormone paratiroideo) ecc. In generale, la quantità necessaria di mantenimento è piuttosto piccola. Non essendone ancora stato precisamente determinato il fabbisogno, ci si basa sulla necessità dei polli, che è inferiore allo 0,1%. La letteratura non esprime valori univoci, si passa da una quantità inferiore allo 0,1% sino allo 0,3% ed anche allo 0,5. Il fabbisogno di calcio all'inizio vita e nella fase di crescita, sulla base del rapido tasso di calcificazione ossea, dovrà essere maggiore. Al contrario, la ipercalcemia e quindi la tossicità del calcio, è meno comune. È stato dimostrato che livelli di calcio nella dieta superiori al 1% riducono l'utilizzo di proteine, grassi, vitamine, fosforo, magnesio, ferro, iodio, zinco e manganese. A un livello del 2,5% nella dieta sono state osservate nefrosi, gotta viscerale e renale e ridotta assunzione di cibo.

tab. fabb. calcio 6.png

La maggior parte dei semi comunemente utilizzati in cattività per la nutrizione degli uccelli, hanno meno dello 0,1% di calcio e i cereali (miglio, scagliola, mais, grano saraceno,avena ecc.) ne sono particolarmente carenti, mediamente meno dello 0,05% Studi clinici hanno dimostrato che un'alimentazione a base di soli semi comporta una carenza di calcio. Nei cenerini, ed in particolare nei soggetti giovani, viene spesso diagnosticata la sindrome da ipocalcemia. La causa è sconosciuta, ma si ritiene possa essere correlata all'incapacità di mobilitare efficacemente le riserve di calcio nell'osso. In natura, molti uccelli integrano la dieta con l'assunzione di gusci di molluschi, gusci d'uovo, sabbia ricca di calcio e frammenti ossei per mantenere adeguati livelli di calcio. Non è accertato se gli uccelli psittacini hanno la capacità di identificare e consumare cibi arricchiti di calcio e di far corrispondere questo consumo alle loro esigenze. Carenze si verificano per scarsa assunzione di calcio alimentare, per carenza di vitamina D (come abbiamo già detto necessaria per l'omeostasi del calcio) o per troppo fosforo alimentare. Buone sorgenti possono essere alcune verdure a foglia scura ma, purtroppo, la digeribilità del calcio nelle piante è spesso limitata dal grado in cui è legato all'ossalato o al fitato (acido ossalico, acido fitico). Al contrario, la ipercalcemiae e quindi la tossicità del calcio, è meno comune

 

Fosforo: elemento importante per il metabolismo dei grassi, dei carboidrati e delle proteine, per l'equilibrio acido-base (insieme delle azioni messe in atto dall'organismo per mantenere l'equilibrio del sangue e dei tessuti in merito al grado d acidità o, viceversa, di alcalinità), è legato strettamente al calcio essendo essenziale per la formazione delle ossa, e delle uova. I vegetali contengono spesso fosforo combinato con fitina, ma gli uccelli, non avendo l'enzima fitasi necessario per renderlo disponibile, si stima ne possano utilizzare solo il 30% di quello presente in questi alimenti. La quantità raccomandata di fosforo disponibile per una dieta di mantenimento non dovrebbe essere inferiore allo 0,25%. Il rapporto tra calcio e fosforo nella dieta dovrebbe essere di circa 1:1/ 2:1. Essendo presente nella maggior parte degli alimenti, in particolare nei semi, una sua carenza è improbabile . Essendo i semi secchi molto poveri di calcio, la miscela convenzionale di semi per pappagalli, se non addizionata industrialmente, avrà un rapporto Ca:P di 1:10 o peggiore, con conseguente grave carenza di calcio.

 

Ferro: essenziale per la produzione dell'emoglobina, proteina contenuta nei globuli rossi che trasporta l'ossigeno. E' presente in molti alimenti in concentrazioni variabili, alcuni sono i seguenti: pesche, meloni, mele e prugne ne hanno un basso contenuto, mentre in papaia, mango, zucca, banana è più elevato. Sarebbe buona norma non associare a questi ultimi, alimenti ricchi di vitamina C e A in quanto come già detto migliora l'assorbimento del ferro. (distinguiamo principalmente due patologie per accumulo di ferro: l'emosiderosi è il processo di accumulo intracellulare di ferro senza evidenza di tossicità, mentre l'emocromatosi è caratterizzata da un grave accumulo di ferro con conseguente danno d'organo).

 

Altri minerali, seppure solo in tracce, sono indispensabili: lo zinco è essenziale per l'ormone insulina e molte attività enzimatiche. Viene spesso citato per la tossicità che colpisce i nostri pappagalli dovuta, per lo più, allo zinco ambientale (gabbie e vari accessori in metallo). Valori superiori a 200 µg/dl (microgrammo per decilitro) sono sospetti di avvelenamento, valori superiori a 1000 µg/dl sono diagnostici di avvelenamento. Il magnesio è legato al calcio e al fosforo nella formazione delle ossa, nonché all'attività enzimatica. Il selenio è necessario nei processi digestivi e nella produzione di ormoni, oltre ad avere un effetto antiossidante. Il rame è legato al ferro nella produzione dell'emoglobina e anche nell'attività enzimatica. Il manganese è essenziale per la crescita della cartilagine e delle ossa, nonché per la funzione riproduttiva e la produzione di gusci d'uovo. Lo iodio è un elemento importante per il corretto funzionamento della tiroide, che a sua volta controlla la qualità della pelle e delle piume, nonché il tasso metabolico. Sodio, cloro e potassio sono necessari per una corretta crescita e sviluppo. Oltre al calcio, anche il fabbisogno di questi minerali non è ancora stato determinato con esattezza.

Negli Stati Uniti, esperti dell'autorità di regolamentazione del settore degli alimenti per animali domestici, hanno sviluppato linee guida relative all'apporto dei nutrienti per due grandi gruppi di uccelli: psittacidi e passeriformi, indipendentemente dalle dimensioni o dal genere. Queste linee guida generaliste e di mantenimento, ancora una volta sono estrapolate dai requisiti per l'allevamento del pollame.

Rassegna

Elizabeth A. Koutsos, MS, Kevin D. Matson, MS, e Kirk C. Klasing, MS, PhD

Bibliografia:
Clements JF. Uccelli del mondo: una lista di controllo. Vista, CA: Editoria Ibis; 2000 Phillips IR. Pappagalli incontrati nella pratica: un'indagine di centododici casi. J Piccolo Anim Pratico. 1986; Rosskopf WJ, Woerpel RW. Condizioni dell'aviaria da compagnia e sindromi. In: Rosskopf WJ, Woerpel RW, eds. Malattie degli uccelli da gabbia e da voliera. Baltimora, MD: Wil Liams e Wilkins; 1996 Robben JH, Lumeij JT. Studi comparativi sul pappagallo alimenti disponibili in commercio nei Paesi Bassi. Tijdschr Diergeneeskd. 1989; Ullrey DE, Allen ME, Baer DJ. Diete formulate contro miscele di semi per psittacine. J Nutr. 1991; NRC. Requisiti nutrizionali del pollame. Washington, DC: National Academy Press; 1994. Brue RN. Nutrizione. In: Ritchie BW, Harrison GJ, Harrison LR, eds. Medicina aviaria: principi e applicazioni. Lake Worth, FL: Wingers; 1994: Lowenstine LJ. Disturbi nutrizionali degli uccelli. In: Fowler ME, ed. Zoo e medicina degli animali selvatici. Phil Adelphia, PA: WB Saunders; 1986: Harrison GJ, Harrison LR. Malattie nutrizionali. In: Harrison GJ, Harrison LR, a cura di. Medicina e chirurgia aviaria clinica, compresa l'avicoltura. Filadelfia, PA: WB Saunders; 1986: Bauck L. Problemi nutrizionali negli uccelli da compagnia. Semin Medaglia per animali esotici aviari. 1995; Macwhirter P. Malnutrizione. In: Ritchie BW, Harrison GJ, Harrison LR, eds. Medicina aviaria: principi e Applicazione. Lake Worth, FL: Wingers; 1994: Rosskopf WJ, Woerpel RW. Pratiche strategie di alimentazione per i singoli uccelli da compagnia. In: Rosskopf WJ, Woer pel RW, eds. Malattie degli uccelli da gabbia e da voliera. Bal timore, MD: Williams e Wilkins; 1996 Roudybush TE. Nutrizione degli uccelli riproduttori e giovani psit tacine: una rassegna. Isr J Vet Med. 1996 Schoemaker NJ, Lumeij JT, Dorrestein GM, Beynen CORRENTE ALTERNATA. Problemi legati alla dieta negli uccelli da compagnia. Tijdschr Diergeneeskd. 1999;124 Klasing KC. Nutrizione aviaria comparata. Nuovo York, NY: CAB International; 1998 Morton SR. Granivori nelle regioni aride: confronto dell'Australia con il Nord e il Sud America. Ecologia (Tempo). 1985 Morton SR, Davies DH. Cibo del fringuello zebra (Peophila guttata) e un esame del granivoro negli uccelli della zona arida australiana. Aust J Ecol. 1983 Abramson J, Speer BL, Thomson JB. Il Grande Ma gracchia. Fort Bragg, Carolina del Nord: Raintree; 1995 Lungo JL, Mawson PR. Dieta dei pappagalli reggenti (Poly telis anthopeplus) nel sud-ovest dell'Aus tralia occidentale. West Aust Nat. 1994 Pitter E, Christiansen MB. Ecologia, stato e conservazione dell'Ara rubrogenys. Bird Conserva Int. 1995 Trevelyan R. L'ecologia nutritiva della lory di Stephen e disponibilità di nettare nelle sue piante alimentari. Biol J Linn soc. 1995 Waterhouse RD. Alcune osservazioni sull'ecologia del lorichetto arcobaleno Trichoglossus haematodus in Oatley, a sud di Sydney. Corella. 1997 Moorhouse RJ. La dieta del kakà dell'isola del nord (Nestor meridionalis septentrionalis) su Kapiti è terra. NZ J Ecol. 1997 Greene TC. Ecologia del foraggiamento della corona rossa parrocchetto (Cyanoramphus novaezelandiae novaeze landiae) e parrocchetto dalla corona gialla (C. auriceps auriceps) su Little Barrier Island, Golfo di Hauraki, New Zelanda. NZ J Ecol. 1998; Mcfarland DC. La biologia del pappagallo terrestre, Pe zoporus wallicus, nel Queensland [Australia]: I. Uso del mi crohabitat, ciclo di attività e dieta. Wildl Res. 1991 Wyndham E. Ambiente e cibo del budgeri gar Melopsittacus undulatus. Aust J Ecol. 1980 Jones D. Ecologia alimentare del cockatiel, Nymphi cus hollandicus, in un'area di coltivazione del grano. Aust Wildl ris. 1987 Chaturvedi N, Almeida MR. Parrocchetti dagli anelli di rosa Psittacula krameri (scopoli) si nutre di semi di kar vi Carvia callosa (nees)bremek. J Bombay Nat Hist soc. 1995 Oren DC, Novaes FC. Osservazioni sull'oro parrocchetto (Aratinga guarouba) nel nord del Brasile. Biol Conserv. 1986 Garnett S, Crowley G. Ecologia alimentare degli incappucciati pappagalli Psephotus dissimilis durante la prima stagione delle piogge. Emu. 1995 Trewick S. La dieta del kakapo (Strigops habroptilus), takahe (Porphyrio mantelli) e pukeko (P. porphy rio melanotus) studiati mediante analisi fecale. Notornis. 1996 Pepper JW, maschio TD, Roberts GE. Ecologia del foraggiamento del cacatua nero lucido dell'Australia meridionale (Ca lyptorhynchus lathami halmaturinus). Aust Ecol. 2000 Mack AL, Wright DD. Il pappagallo vulturino, Psittri chas fulgidus, un endemico minacciato della Nuova Guinea: cenni sulla sua biologia e conservazione. Conservazione degli uccelli int. 1998 Johnstone RE, Kirkby T. Cibo della foresta dalla coda rossa cacatua nero Calyptorhynchus banksii naso in sud-ovest dell'Australia occidentale. West Aust Nat. 1999 Wermundsen T. Cambio stagionale nella dieta del parrocchetto del Pacifico Aratinga strenua in Nicaragua. Ibis Klasing KC. Anatomia gastrointestinale aviaria e fisiologia. Semin aviaria esotico Pet Med. 1999 Ziswiler V, Farner DS. Digestione e digestivo sistema. In: Farner DS, King JR, Parkes KC, eds. Avi una biologia. New York, NY: stampa accademica; 1972 Guentert M. Morphologische untersuchungen zur radiazione adattabile des verdauungstraktes bei pape geien (psittaci). Zool Jb Anat. 1981 Homberger DG, Pennello AH. Correlazioni funzionale-morfologiche e biochimiche dei cheratinizzati strutture nel pappagallo cenerino africano, Psittacus eri thacus (Aves). Zoomorfologia (Berla). 1986 Churchill DM, Christensen P. Osservazioni sul polline raccolta da parte dei lorichetti dalla lingua a spazzola. Aust J Zool.
bottom of page