Igiene ambientale
Argomento a cui non sempre viene dato il giusto risalto ma molto importante nella gestione dei nostri animali. Il successo di mantenere un un pappagallo in cattività è legato all'obiettivo di assicurargli le migliori condizioni possibili di salute. La prevenzione di malattie infettive è di fondamentale importanza per il raggiungimento di questo obiettivo.Nella medicina veterinaria, per molte specie di animali, al fine di creare “immunità di gregge”, e quindi ridurre la diffusione senza ostacoli di un virus attraverso una rispettiva popolazione di ospiti, vengono utilizzati vaccini multivalenti. Se i vaccino non sono disponibili come nel nostro caso, per prevenire l'infezione è indispensabile impedire al nostro uccello di essere esposto al patogeno.
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Attualmente per molti organismi batterici e fungini, l'unico modo per contenerne la diffusione è un'attenta e scrupolosa pulizia ed igiene della gabbia e dell'ambiente in cui stabula il pappagallo. Da non sottovalutare anche l'importanza di screening da effettuarsi annualmente presso il vostro veterinario anche se l'uccello sembra godere di ottima salute. In generale possiamo affermare che più pulito è l'ambiente in cui vive un uccello, probabilmente più sano sarà. Tuttavia, dovremo essere consapevoli che l'uso eccessivo o improprio dei detersivi e disinfettanti, potrebbe creare problemi alla salute dell'animale a cui sono destinati a proteggere, a l'utilizzatore e all'ambiente. Alcuni agenti detergenti e disinfettanti, possono essere considerati meno pericolosi rispetto ad altri, ma va sempre ricordato che per dimostrarsi efficaci devono essere in grado di distruggere la vita e quindi il termine “sicuro” è sempre molto relativo. Igienizzare la gabbia e l'ambiente per rimuovere un virus è il modo migliore per ridurre la diffusione del medesimo. Un virione che non entra in contatto con un uccello o più specificatamente con una cellula bersaglio, non si replicherà e alla fine verrà inattivato. I disinfettanti possono essere utilizzati in combinazione con una pulizia accurata per inattivare eventuali virioni residui non rimossi, ma non possono in alcun modo sostituirla per evitare l'insorgere o ridurre la diffusione di agenti infettivi. Prima di utilizzare un disinfettante è buona norma risciacquare accuratamente sia gabbia che oggetti per evitare che il detergente, reagendo con il disinfettante ne faccia perdere l'efficacia. La capacità di un disinfettante di distruggere un virus varia a seconda del tipo di virus, del tipo di disinfettante, della concentrazione del disinfettante, della quantità del virus e del materiale in cui è contenuto il virus. Perché avvenga la disinfezione deve esserci un contatto diretto tra il disinfettante e l'agente da distruggere per il tempo necessario. I disinfettanti, per essere efficaci, possono richiedere un contatto che varia da minuti ad ore, passare un panno imbevuto di prodotto significa fornire un tempo di interazione particolarmente breve tra il disinfettante e le particelle virali contaminanti, vanificandone l'azione. Per piccoli oggetti come ciotole o giocattoli, una volta verificata la compatibilità con il materiale, per aumentare il tempo di contatto è preferibile l'immersione. Personalmente, per la routine, ritengo sia migliore una pulizia approfondita e poi, se si ritiene utile, utilizzare una bassa concentrazione di disinfettante, meno aggressivo ma sufficiente per distruggere i microbi residui.
Tempistiche:
i suggerimenti che seguono sono rivolti a chi non ha ancora maturato molta esperienza nella gestione di un pappagallo da compagnia, chiaramente poi ogni uno fa come ritiene più opportuno. Cominciamo col dire che non c'è una regola precisa, dipende dal numero di uccelli, dalla taglia, da quanto sporcano ed anche dal tipo di gabbia. Assodato che la pulizia deve essere eseguita regolarmente, è consuetudine suddividere le operazioni in interventi giornalieri, settimanali e mensili. E' chiaro che questi interventi vanno eseguiti anche a “bisogno" indipendentemen te dallo scadenziario che ci siamo prefissati.
Giornalmente è opportuno sostituire il fondo della gabbia, io suggerisco di utilizzare pagine di giornale o i volantini pubblicitari. Oggi gli inchiostri utilizzati non contengono più piombo quindi non sono pericolosi e sicuramente è l'unico materiale a costo zero. Prodotti come argilla, lettiera per gatti, trucioli di legno, pellet per stufe o lettiere composte da foglie e tutoli del mais, io non le consiglio per motivi oggettivi:
) se ingeriti (qualora la gabbia non fosse provvista di griglia inferiore di separazione) non sono digeribili e possono causare occlusione o ostruzione del tratto gastrointestinale.
) la polvere di questi prodotti può potenzialmente essere irritante per le vie respiratorie, in particolare se per la produzione vengono impiegati materiali derivanti da vegetali come pini o cedri aromatici
) Molti utilizzatori di questi prodotti, trascurano di cambiare quotidianamente il fondo in quanto diventerebbe oneroso sostituirli ogni giorno, con conseguente accumulo di feci e rifiuti alimentari sul fondo della gabbia. Materiale fecale vecchio e lettiera bagnata, diventano un substrato ideale per la crescita di funghi, il che può portare a gravi problemi di salute.
) Importante anche il fatto che diventa praticamente impossibile, con questi rivestimenti del fondo della gabbia, monitorare il colore, la consistenza e l'umidità delle feci, che possono essere tutti importanti indicatori della salute del nostro uccello.
I giocattoli in corda o i giocattoli contenenti tessuto devono essere controllati quotidianamente per assicurarsi che non vi siano fili sciolti in cui l'uccello possano rimanere impigliato. Ciotole, piatti ed abbeveratoi, se necessario vanno lavati anche più volte al giorno.
Settimanalmente, se presente, bisogna pulire la griglia di separazione. Intervento energico in quanto sia le deiezioni, sia residui alimentari e piume, si essicano attaccandosi tenacemente. Vanno puliti tutti i posatoi, i giocattoli e quant'altro presente nella gabbia.
Mensilmente va eseguita una pulizia radicale. In questa occasione utile eseguire anche una disinfezione generale.
Posatoi in materiale naturale (legno, vimini, bambù)), essendo porosi sono impossibili da pulire e sterilizzare efficacemente, andrebbero sostituiti ogni 6/12 mesi in funzione al loro stato d'usura. Se sono presenti crepe o corteccia sollevata, dove possa insinuarsi sporcizia, meglio cambiarli prima. Interstizi dove possa ristagnare umidità diventano il luogo ideale dove si sviluppano muffe e cariche batteriche.
Prodotti:
non mi soffermerò su prodotti dedicati, è sufficiente entrare in un negozio“e-commerce”, per trovarne un nutrito assortimento. Probabilmente ottimi prodotti, alcuni descritti come avessero caratteristiche “miracolose”, io non credo a queste affermazioni, a mio avviso, l'unica cosa certa è che hanno costi molto elevati. Invece, descriverò sommariamente alcuni disinfettanti, di non facile reperimento, usati a livello veterinario. Alcuni, seppur in piccola traccia, sono presenti nei prodotti di comune utilizzo domestico. Sarà più semplice, a chi piace leggere le etichette, capire cosa acquista.
Detersivi e disinfettanti:
servono per igienizzare cose ed ambienti, sono miscele di sostanze in grado di operare un' efficace azione meccanica e chimica di pulizia e disinfezione su diverse superfici. I componenti che a noi principalmente interessano sono i tensioattivi che emulsionano lo sporco, praticamente le uniche sostanze che lavano, gli enzimi che decompongono lo sporco formato da grassi, proteine o carboidrati e i solventi. Altri componenti non sono legati al potere detergente. In alcuni casi, disinfettanti chimici specifici vengono combinati con un detergente. Questi agenti vengono utilizzati per facilitare la pulizia e la disinfezione di aree o oggetti contaminati. I detergenti per la casa sono ottimi per i nostri scopi ma, come per qualsiasi prodotto chimico, le superfici e gli oggetti lavati devono essere accuratamente risciacquati e asciugati prima di entrare in contatto con l'uccello.
Composti clorurati
L'ipoclorito di sodio (candeggina) è il composto clorurato più comune utilizzato come disinfettante. La candeggina è un ossidante estremamente potente che, a seconda della concentrazione, può distruggere molti, se non la maggior parte di microrganismi, inclusi batteri, virus e clamidia. In generale, una diluizione 1:32 (1/2 bicchiere di candeggina per litro d'acqua) è efficace contro molti agenti infettivi.
Le soluzioni di candeggina vengono rapidamente inattivate da detriti organici (ecco perché è importante igienizzare prima di disinfettare), da valori estremi di pH (durezza dell'acqua), esposizione alla luce solare o evaporazione. Richiedono una miscelazione frequente (comunque ogni diverse ore) per mantenere una soluzione attiva. Sfortunatamente, le soluzioni di candeggina e i fumi che producono sono tossici per i tessuti viventi. Negli uccelli esposti ai fumi di candeggina si possono notare irritazioni delle mucose, tra cui lacrimazione, secrezione nasale e starnuti. L'uso di candeggina in aree scarsamente ventilate può provocare tracheite e polmonite mortali negli uccelli.
Biossido di cloro stabilizzato
Come la candeggina, il biossido di cloro stabilizzato è un ossidante estremamente potente che può distruggere molti microrganismi tra cui batteri, virus, funghi e protozoi. Alcuni studi suggeriscono che in molte applicazioni il biossido di cloro può essere un disinfettante superiore all'ipoclorito di sodio. Nonostante alle diluizioni operative, il biossido di cloro stabilizzato sia considerato di bassa tossicità per l'uomo e gli animali, le soluzioni e i fumi che produce sono tossiche per i tessuti viventi, inclusi pelle, occhi e polmoni. I detriti organici e l'esposizione alla luce solare lo inattivano rapidamente. Evapora velocemente e richiede frequenti miscelazioni per mantenere la soluzione attiva.
Clorexidina gluconati
I composti contenenti clorexadina sono spesso usati come disinfettanti e per la pulizia delle ferite. Sono considerati relativamente non tossici e non corrosivi e abbastanza sicuri per l'uso vicino agli uccelli. Hanno una buona attività contro molti batteri, lieviti (in particolare Candida) e alcuni virus avvolti. Ha un uso limitato contro alcuni batteri, spore prodotte da micobatteri e virus senza involucro (i virus avvolti possiedono un doppio strato lipidico che circonda la proteina del capside, mentre i virus non avvolti mancano di questa membrana lipidica a doppio strato). . In generale, non dovrebbe essere considerato virucida. È inefficace in presenza di detriti organici e ha una stabilità limitata.
Glutaraldeidi
Le glutaraldeidi inattivano rapidamente molti agenti microbici inclusi i batteri (compresi i micobatteri), molti virus e la clamidia. Sono efficaci contro i virus anche in presenza di detriti organici e sono stabili come soluzione di lavoro da 2 settimane fino a 1 mese.Tuttavia, sono usati raramente come disinfettanti generici perché causano irritazione agli occhi, alle vie respiratorie e alla pelle. Le informazioni sul prodotto fornite dal produttore elencheranno le proprietà corrosive di un particolare disinfettante a base di glutaraldeide.
Ioduri
La maggior parte dei disinfettanti contenenti iodio disponibili in commercio sono iodofori (iodio miscelato con detergenti) o iodio "addomesticato". I disinfettanti contenenti iodio generalmente producono vapori tossici limitati, sono disponibili miscelati con detergenti sia per la pulizia che per la disinfezione e sono efficaci per molti batteri, alcuni virus e funghi.Tuttavia, possono essere costosi, tossici se ingeriti, causare secchezza e screpolature della pelle, non sono efficaci contro tutti i ceppi di Pseudomonas e non sono efficaci contro alcuni virus.
Fenoli
L'ortofenolo di sodio è l'ingrediente attivo nella maggior parte dei disinfettanti contenenti fenolo. I fenoli possono inattivare molti batteri (inclusi Pseudomonas e micobatteri), funghi e alcuni virus. Variano in attività in base alla presenza di materia organica e alla temperatura, concentrazione e pH della soluzione disinfettante. Sono economici e facili da risciacquare. Sono tossici per molti tessuti e possono essere particolarmente tossici per gatti e rettili.
Composti di ammonio quaternario
L'aggiunta di composti organici all'ammoniaca li produce. Funzionano come un detergente. Sono poco costosi alla diluizione operativa, sono relativamente atossici e inattivano molti tipi di batteri, alcuni virus e la clamidia.
I detriti organici e il contatto con i saponi possono inattivare questi disinfettanti. Non sono considerati efficaci per spore, micobatteri o funghi e possono avere un'efficacia ridotta contro molti virus privi di involucro e Pseudomonas.Sono difficili da risciacquare e possono lasciare un residuo viscido. L'ingestione, e possibilmente l'inalazione, possono causare paralisi respiratoria e morte. Questi agenti sono consigliati per oggetti che non entreranno in contatto diretto con gli uccelli.
Alcoli
L'alcol etilico al 70% inattiva molti batteri e virus quando il tempo di contatto si avvicina ai 20 minuti. Parvovirus e alcuni enterovirus sono resistenti alla sua inattivazione. Gli alcoli possono dissolvere plastiche, gomme e colle.
Sanificazione e disinfezione “naturale”:
si parla spesso dell'aceto come disinfettante per le gabbie ed accessori, le proprietà antibatteriche sono conosciute ormai da migliaia di anni ma non facciamoci troppe illusioni. Anche se uno studio recente, pubblicato su mBIO, ne ha evidenziato alcune proprietà disinfettanti (l’acido acetico, componente attivo dell’aceto, uccide diversi micobatteri, compresi i ceppi di Mycobacterium tuberculosis, dopo 30 minuti di esposizione a una soluzione al 6%), nessun ente ne ha approvato lo status ufficiale di disinfettante.
Per quanto abbia una azione battericida, non ha uno spettro di azione tale da eliminare la maggior parte dei patogeni. Possiamo considerarlo un'alternativa ai detergenti per la casa anche se non ha proprietà tensioattive. Normalmente viene usato quello decolorato o quello di mele, ma ai fini della pseudo disinfezione non c'è nessuna differenza, come abbiamo detto, l'azione antibatterica è ascritta all'acido acetico, non all'aceto. Quello in vendita, ad uso alimentare, mediamente ha un'acidità pari al 5/6%, quindi andrebbe usato puro e non diluito per poter ottenere un minimo di effetto, con un tempo di “posa” piuttosto prolungato.
Altro prodotto spesso menzionato è il bicarbonato di sodio spesso usato in aggiunta al succo di limone. La combinazione dei due elementi produce acqua, citrato di sodio e anidride carbonica (l'effervescenza che si sviluppa). Anche in questo caso non esiste nessuna azione disinfettante, buoni agenti pulenti quindi buoni igienizzanti. Per l'acido citrico non serve utilizzare i limoni, lo si trova facilmente in commercio sotto forma di polvere o granuli da sciogliere in acqua. Il bicarbonato può servire per addizionare anche detersivi. Ha un pH alcalino che, favorendo la presenza di sodio libero nell'acqua, questo va a saponificare gli acidi grassi dello sporco e quindi sgrassa, e se interagisce anche con i tensioattivi (bio o di altre tipologie), il bicarbonato aumenta la loro efficacia perché da una parte reagisce con gli acidi grassi dello sporco, e dall'altra ha un'azione addolcente poiché reagisce con altri ioni facendoli semplicemente precipitare, e i tensioattivi lavorano al meglio quando sono a contatto con l'acqua dolce e con l'ambiente alcalino, insomma se avete acquistato un detersivo molto blando, aggiungendo del bicarbonato darete un po' di forza in più a questo prodotto. L'unica accortezza da porre è relativa alla sua abrasività.
Altro sistema è l'utilizzo del vapore. In commercio sono disponibili sia apparecchi tradizionali (vapore saturo umido) o apparecchi a vapore saturo secco. Sicuramente il secondo tipo ha una maggiore capacità sanificante e battericida. Nel primo caso le temperature del vapore superano di poco i 100° con abbondante presenza di micro gocce d'acqua, nel secondo caso il vapore viene generato con temperature tra i 140 ° e i 180° con pressioni da 6 a 10 bar e le micro gocce sono circa il 5%. La maggior parte dei batteri viene uccisa in un “tempo di morte termica” che varia tra i 5 e i 10 minuti e con un “punto di morte termica” tra i 60° e i 70°. Le spore batteriche vengono uccise a temperature superiori ai 100°. Questi apparecchi dovrebbero garantirci buoni risultati ma hanno costi importanti.
Conclusioni:
assodato che la pulizia è una pratica fondamentale per il benessere dei nostri pappagalli, una regola alla quale non ci si dovrebbe per nessun motivo sottrarre, indipendentemente dai prodotti o dai mezzi che si usano, è quella di allontanare gli animali dalla gabbia e dall'ambiente in cui si effettuano le operazioni di sanificazione.
Ricordiamoci che il sistema respiratorio di un uccello è molto diverso dal nostro, i loro polmoni sono collegati a una serie di sacche d'aria che attraversano i loro corpi. Per questo motivo, a differenza dei mammiferi, assorbono molte più molecole di ciò che respirano . Mentre l'uomo ne assorbe circa il 30%, gli uccelli ne assimilano più del 90%. Per questo motivo è molto importante non usare mai detergenti chimici o prodotti aerosolizzati nelle vicinanze, i vapori emessi o le sostanze spruzzate potrebbero avere effetti gravi se non letali. Di analoga importanza, è un ripetuto e accuratissimo risciacquo dopo l'utilizzo di prodotti chimici, compreso aceto, limone o bicarbonato di sodio.
Altra attenzione deve essere riposta sulla compatibilità dei materiali che si puliscono con i prodotti che si usano, sostanze troppo aggressive o concentrazioni elevate potrebbero macchiare metalli od intaccare vernici o plastiche, suggerisco di fare qualche prova in angoli nascosti.
Bibliografia:
Brenson W. Ritchie, DVM, PhD, College of Veterinary Medicine University of Georgia;
estratto da informazioni e comunicazioni Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)
Encyclopedia of Food Science and Technology. John Wiley & Sons