
PIUMAGGIO E MUTA
Non voglio addentrarmi in una descrizione dettagliata dell'anatomia delle piume, ma credo sia utile averne una descrizione di massima per comprenderne l'importanza e capire il processo chiamato muta. Cercherò di semplificare il tutto omettendo qualche descrizione troppo tecnica.
La sostanza con cui sono fatte penne e piume si chiama cheratina (proteina ricca di zolfo diffusa nei tessuti di rivestimento. Alla base della sua sintesi ci sono due aminoacidi cisteina e metionina).
STRUTTURA
La struttura è caratterizzata da diversi componenti:
Calamo - è la parte bianca piuttosto spessa della parte inferiore, funge da base di sostegno e penetra nella pelle. Nella piuma, che è più sottile, è più corto rispetto alla penna.
Rachide - è la porzione assile della penna che si prolunga dal calamo e si assottiglia verso l’estremità del vessillo. E' percorsa sulla faccia ventrale da un solco longitudinale, contiene il midollo (tessuto alveolare cheratinizzato ripieno d’aria), è più flessibile nella piuma, più rigido nella penna.
Barbe - chiamate anche rami del rachide, sono dei filamenti ravvicinatissimi tra loro posizionati lungo il rachide.
Dalle barbe si dipartono le barbule, perpendicolari alle prime, sono unite tra loro (coerenti), da un fitto complesso di uncini chiamati amuli, questi le tengono saldamente unite tanto da formare una solida tessitura con superficie liscia tale da offrire un’adeguata resistenza durante il volo. Se questo sistema di ancoraggio si sgancia, non succede nulla di irreversibile: basta accarezzare le penne (pavoneggiamento) e viene ripristinata la struttura originale.
Nella piuma le barbulee non sono coerenti, gli amuli sono inferiori di numero e perciò rimangono più staccate tra loro.
Vessillo - è l'insieme delle barbe, coerente nella penna, non nella piuma.
GRUPPI:
Vengono divise in tre gruppi:
il primo chiamato di contorno o copritrici o pennacchi che danno la forma complessiva dell'uccello (corpo, testa, ali e coda), le lunghe penne di contorno dell'ala sono chiamate remiganti, quelle della coda timoniere o retrici.
Un secondo gruppo comprende le piume o piumini che, come abbiamo visto, sono più morbide e più corte di quelle di contorno. Non hanno barbe coerenti, quindi formano una struttura più ampia consentendo la formazione di sacche d'aria tra di loro. L'aria intrappolata fornisce uno strato isolante nel piumaggio e si trovano sotto le piume di contorno del corpo. Sono presenti alla nascita nei pulcini di molte specie prima che si sviluppino le piume di contorno. I pulcini che nascono dall'uovo già provvisti di piumaggio lanuginoso si chiamano ptilopedici; quelli che si schiudono senza piume ma crescono più tardi sono psilopedici . Pennacchi modificati, noti come piume della polvere, si trovano sui fianchi di numerose specie. Si tratta di piccoli pennacchi con punte a forma di pennello, che si rompono dando origine ad una polvere bianca e fine che l'uccello disperde attraverso il suo piumaggio come balsamo. In genere sono le prime piume a essere danneggiate e scompaiono se un uccello viene infettato da malattie virali come la PBFD .
Il terzo gruppo comprende le filoplume e le setole. Sono più piccole, con una struttura con pochissime barbe libere e rachide molto corto e flessibile. Le prime hanno una funzione sensoriale, ossia grazie al follicolo dotato di numerose terminazioni nervose, incidono sulla corretta posizione delle penne e delle piume, mantenendole in ordine. Le seconde, sono un tipo di penna particolare con un rachide lungo e rigido, quasi senza barbe. Sono posizionate soprattutto alla base del becco, attorno agli occhi, sulla testa o sulle zampe. Data la loro struttura e la loro posizione, hanno una funzione sensitiva dell'olfatto e dell'udito.
L'insieme costituisce il piumaggio dell'uccello. Le piume sono disposte sul corpo in tratti regolari noti come pterylae, e questa pterilosi (distribuzione delle penne sul corpo degli uccelli) può essere distintiva per ogni specie. Zone definite della superficie cutanea prive di penne, sono chiamate apteria.
Struttura e posizione ne identificano le funzioni: le penne, più lunghe e con le barbe coerenti formano una struttura liscia, flessibile e resistente alle sollecitazioni quindi atte al volo, le piume corte e flessibili hanno una funzione protettiva termoregolatrice. Tutte impermeabilizzano l'uccello. Questa funzione impermeabilizzante è in parte fornita da un rivestimento di oli. La principale fonte di tale olio è la ghiandola preen, situata sopra la base della coda. L'importanza di questa ghiandola, come fornitore di materiale impermeabilizzante, rimane ancora ambigua. Tutte le specie di uccelli hanno il piumaggio impermeabile, ma non tutte le specie hanno questa ghiandola. Se la ghiandola viene rimossa o danneggiata, l'uccello riuscirà comunque ad impermeabilizzare il suo piumaggio. Questo uguale risultato è fornito dalle barbe che, se correttamente posizionate (coerenti), offrono una barriera fisica all'acqua. Per mantenere questo effetto, è essenziale che ci sia un normale regime di pavoneggiamento (bisogno istintivo di lisciarsi le piume. Lisciarsi è quando l'uccello pulisce e riallinea tutte le parti della piuma in modo che ogni piuma si appoggi correttamente), pertanto se un uccello non sta bene, è ferito o soffre e non può pavoneggiarsi, il piumaggio diventerà rapidamente irregolare, sporco e non impermeabile. Quindi, il corretto funzionamento e la qualità delle barbe, può essere influenzata da una malattia, da carenze dietetiche, da attacchi parassitari o da fattori ambientali (secchezza per scarsa umidità).
TIPOLOGIA E FUNZIONI:
Generalmente, in tutti gli uccelli, sono state suddivise in più categorie: remiganti, copritrici o di contorno, timoniere, scapolari e penne del petto.
Remiganti:
sono quelle che formano le ali, sono posizionate sulle parti esterne dell’ala e consentono all’uccello di volare. Sono asimmetriche lungo il rachide, cioè hanno un bordo più lungo e uno più corto, questo essendo meno flessibile, impedisce torsioni durante il volo. A loro volta si dividono in remiganti primarie che, poste nella parte più esterna dell’ala, possono essere controllate e ruotate, possono essere aperte separatamente e servono a spingere avanti il corpo. Remiganti secondarie e terziarie, seguono alle primarie verso l’interno dell’ala e sono più corte e piccole, servono a sostenere in volo il corpo in quanto sfruttano meglio le correnti ascensionali. Per ultime ma non meno importanti le remiganti accessorie, sono posizionate sopra le remiganti primarie nella parte esterna dell’ala, formano un insieme detto aula, e servono a controllare la velocità nell’atterraggio. Senza di esse l'uccello si schianterebbe! Da questa veloce descrizione si può intuire che trauma si provoca ad un pappagallo quando se ne pratica il taglio o quando si inibisce la loro funzione con il nastro adesivo. Purtroppo questa pratica è ancora in uso.
Contorno o copritrici:
definendone la forma, sono le penne che coprono le ali, sono posizionate sopra le remiganti e sovrapposte una al' altra. La parte superiore è esposte agli agenti atmosferici, mentre la base è soffice e nascosta vicino al corpo. Oltre a dare l'aspetto cromatico generale, la loro funzione è termoregolatrice. A loro volta si dividono in quattro categorie: le primarie, poste subito sopra le remiganti primarie, le secondarie maggiori o grandi copritrici , in corrispondenza delle remiganti secondarie e terziarie, le copritrici mediane, sovrapposte alle secondarie; infine le piccole copritrici, sovrapposte a quelle mediane.
Timoniere:
vengono chiamate anche rettrici, ed hanno una struttura simile alle remiganti. Sono poste sulla coda come a formare un ventaglio. La loro funzione è di consentire in volo le virate di precisione, da quì il nome, per questo compito posseggono asimmetrie sempre più accentuate verso le coppie esterne. In volo agiscono all’unisono con l’inclinazione delle ali al fine di dare un corretto assetto di volo.
Scapolari:
sono quelle che ricoprono la parte superiore del corpo dell’uccello.
Pettorali:
coprono il petto dell’uccello, in genere si tratta di piume più che di penne.
In aggiunta alla funzione di volo per le penne e di termoregolazione per le piume, entrambe hanno anche altre funzioni. Nell'evoluzione cromatica, la colorazione non è stata guidata solo dalla competizione sessuale, fattori ecologici hanno avuto un'importanza ugualmente decisiva. Avere colori brillanti, o al contrario spenti, in un determinato habitat può essere decisivo per la sopravvivenza.
NASCITA CRESCITA:
Sia le penne che la piume nascono da un’invaginazione cutanea, il follicolo, alla base di questo si forma una turgescenza che prende il nome di germe della penna. Ogni follicolo forma sull’epidermide una piccola rigonfiamento; ne abbiamo un classico esempio osservando un pollo spennato. Il germe ha un epitelio con una parte centrale molto vascolarizzata (ricca di vasi sanguigni) che circonda la penna formando un cappuccio. Continuando a crescere, la piuma emergerà racchiusa in questo epitelio (guaina di cheratina bianca) che si romperà quando le diverse strutture saranno completamente formate e verrà strofinato via con il processo di pavoneggiamento.
La perdita di una piuma o penna, sarà seguita dalla crescita di una nuova dallo stesso follicolo in 4-6 settimane. Per tutta la vita dell'uccello, lo stesso follicolo sarà in grado di far crescere una serie di piume diverse sia per forma che per colore. Appena nato, si inizia con il piumino natale che viene rapidamente rimpiazzato da un secondo piumaggio, sono più corte e più strette delle piume degli adulti, tanto che raggiunte rapidamente le dimensioni del corpo adulto, l'uccello può sembrare più piccolo. In molti casi anche la colorazione può essere diversa dai soggetti adulti. Segue il terzo piumaggio che da all'uccello il suo aspetto adolescenziale, infine il quarto piumaggio che ne identifica la fase adulta. I tempi di questi cambiamenti dipendono dalla specie e dalla velocità di sviluppo dell'uccello.
MUTA
E' un processo biologico in cui tutti gli uccelli si cimentano, è la perdita delle vecchie piume e penne consumate e la ricrescita di nuove. Come tutte le funzioni in tutti gli esseri viventi, anche la muta è governata dai ritmi circadiani: la luce regola i livelli ormonali che a loro volta innescano il fenomeno. Anche in questo caso, gli uccelli che vivono allo stato brado sperimentano una muta molto diversa rispetto a un uccello domestico che il più delle volte è rinchiuso in una gabbia, ospitata in una stanza con parecchie ore di luce artificiale.
Una volta raggiunto il piumaggio adulto, questa normale sostituzione avviene ad intervalli variabili a seconda della specie. Alcuni grandi uccelli come gru e aquile sostituiscono il loro intero piumaggio ogni 2 anni, al contrario molti pappagalli sostituiscono le loro piume in una certa misura continuativamente durante tutto l'anno. In alcune specie di uccelli, la muta coincide con il periodo riproduttivo. Dopo la riproduzione, il piumaggio colorato (nuziale) viene sostituito da piume generalmente meno appariscenti (eclissi), che verranno nuovamente sostituite prima del successivo periodo di accoppiamento e riproduzione, riportando gli uccelli al loro pieno fulgore al fine di attrarre le femmine. Altre specie, come la pernice bianca, per conservare il suo mimetismo sostituiscono il piumaggio tre volte l'anno seguendo il cambiamento stagionale e la conseguente diversa colorazione. Per la quasi totalità degli uccelli questo processo è sequenziale e bilateralmente simmetrico in modo tale che la sostituzione sia progressiva e non inibisca mai il volo. Fanno eccezione alcune specie acquatiche che hanno la caratteristica di perdere tutto il piumaggio di volo in una sola volta. In questo periodo che varia dalle 3 alle 6 settimane, gli uccelli sono incapaci di volare e questo incide sulla loro vulnerabilità predatoria. E' comunque un processo normale nel ciclo aviario.
Il processo di muta comporta un considerevole costo metabolico: si stima che l'aumento del metabolismo vari tra il 15% e il 30% rispetto al tasso metabolico basale (BMR). Oltre ad aumentare il fabbisogno nutrizionale generale dell'uccello, è necessaria la presenza di amminoacidi specifici (colina e lisina) per la formazione delle proteine. È documentato che le carenze di questi amminoacidi può provocare una incompleta formazione della piuma e una acromatosi (perdita di colore). Circa il 20-30% delle proteine strutturali dell'uccello sono costituite dal piumaggio, pertanto la loro perdita durante la muta, si traduce in una diminuzione dei valori delle proteine sieriche
(Sono sintetizzate prevalentemente dal fegato e lo stato nutrizionale e le condizioni generali di salute ne inflenzano la sintesi) ed un aumento della domanda nutrizionale di proteine. Anche il calcio presente nel sangue in questo periodo subisce una diminuzione
Conclusione:
Nonostante nei pappagalli da compagnia, il processo di muta possa essere influenzato maggiormente dalla temperatura e dall'umidità ambientale, ancora una volta possiamo affermare con certezza, che una dieta inappropriata e squilibrata nell'apporto di micronutrienti, può dare origine a uno sviluppo di depigmentazione, di scarsa qualità del piumaggio e, il suo normale svolgimento, può essere ritardato o anche interrotto con effetti negativi sulla salute dell'uccello.
Bibliografia:
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