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IL BAGNO

Per quanto riguarda i nostri uccelli, le pratiche igieniche comprendono tre aree principali: pulizia ambientale, sicurezza alimentare e igiene "personale" degli uccelli (toelettatura). L'applicazione coerente di buone pratiche igieniche è della massima importanza per mantenere sani i nostri uccelli. In questo paragrafo affronteremo il problema “bagno”. Anche i pappagalli si sporcano e quindi hanno la necessità di mantenersi puliti per un proprio agio e per una  

buona salute. Essendo da poche generazioni fuori dalla condizione selvatica, il bagnarsi rientra in uno di quei bisogni naturali (ne abbiamo già parlato nella presentazione) a cui ogni proprietario deve provvedere e soddisfare.
 
Istinto naturale:

In natura i pappagalli hanno tre metodologie per mantenersi puliti:

polvere, acqua e pavoneggiamento. L'utilizzo dei tre metodi può variare ampiamente tra le specie e, in una condizione di cattività, questa variazione assume anche aspetti soggettivi in funzione all'educazione ricevuta e dal grado di interesse per l'acqua e per la toelettatura.

 

Polvere:

Seppur peculiarità non presente in tutti gli uccelli, anche se in quantità diversa, la polvere è comune in tutti i pappagalli. Una regola generalizzata afferma che più secco è il clima in cui è originaria una specie di pappagallo, più polvere e piumini produrrà. Come abbiamo visto in un argomento dedicato, la polvere proviene da piumini specializzati, le sottili estensioni simili a peli si staccano “polverizzandosi” continuamente e ricoprono la pelle e le piume. La polvere è leggermente idrorepellente e si attacca a tutto, anche allo sporco. Nell'atto di pavoneggiarsi, la polvere in eccesso cade portando con sé lo sporco, il che aiuta a mantenere pulito l'uccello. Più lo stato fisico è in buone condizioni, più aumenta la quantità di polvere. Una buona attività fisica, farà cadere più polvere rendendo lo stato del piumaggio migliore, ne farà aumentare la produzione a beneficio dell'uccello, ma produrrà maggior lavoro per il proprietario in quanto più polvere significa più pulizia.

 

Pioggia:

Parecchie volte ho avuto la fortuna di osservare pappagalli nel loro habitat naturale, sia nell'emisfero boreale che nell'emisfero australe. Ora non so dire se è una mia idea, non ho trovato testimonianze a conferma, ma in Amazzoni, Ara, Pionites, che vivono in zone molto umide, dove in alcuni periodi piove anche più volte al giorno, ho notato uno scarso interesse nei confronti della pioggia, quasi un fastidio. Mentre, in un viaggio che mi ha portato a Sydney ho assistito ad uno spettacolo per me unico: al solo avvicinarsi di un temporale un nutrito gruppo di Cacatua sulphurea è stato colto da una effervescenza esagerata, tutti appollaiati con le ali aperte, chi a testa in giù, chi in posizioni acrobatiche e alla mia curiosità mi è stato risposto che era consuetudine il loro aspettare la pioggia in quella situazione di eccitazione generale. Ritengo che questo diverso comportamento sia da attribuirsi esclusivamente al clima e alla situazione igrometrica dell'areale di appartenenza. Riporto questa personale esperienza perché avendo ospitato tutte queste specie, non ho mai notato comportamenti cosi diversi nei confronti dell'acqua.

 

Pavoneggiamento:

Il Preening è uno dei tre comportamenti di toelettatura che, oltre a rimuovono polvere, sporco e parassiti ha lo scopo di allineare ogni piuma nella posizione ottimale. In molti uccelli, elemento essenziale per il pavoneggiamento è la ghiandola preen (uropigena, o ghiandola premiscelata) che si trova vicino alla base della coda e produce una sostanza oleosa che contiene cere diestere (miscela organica di grassi, acidi grassi e alcoli grassi) che aiutano a impermeabilizzare le piume e a mantenerle flessibili, alcuni sostengono abbia anche altre funzioni come l'aumentare del colore nella gamma della luce ultravioletta, la distribuzione dei feromoni e proprietà antibatteriche. Questa ghiandola non è presente nelle Amazzoni e negli Ara giacinto.

 

In cattività:

I pappagalli domestici non hanno il vantaggio di un ambiente naturale che costringe automaticamente un uccello a essere pulito, quindi in questa condizione, per tutti i pappagalli fare regolarmente il bagno non solo è necessario per una corretta igiene, ma è fondamentale per la reidratazione della pelle. Nelle nostre abitazioni, in particolar modo nel periodo invernale quando viene acceso il riscaldamento, sovente l'umidità diminuisce drasticamente rendendo l'ambiente secco e non ideale per i nostri uccelli, pertanto anche durante la stagione fredda non si deve interrompere la pratica del bagno. Nei periodi di muta, la crescita dei nuovi calami può creare prurito e l’acqua aiuta ad alleviare il fastidio, ammorbidisce la cheratina che circonda le nuove piume rendendone più facile la rimozione con il becco. Bagnare le piume stimola anche il comportamento di pavoneggiarsi che, come abbiamo visto, è molto importante.

E' mia personale convinzione che una buona igiene dei pappagalli inizia quando l'uccello è molto giovane. Con un po' di pazienza e pianificazione, possiamo rendere il primo bagno o la doccia del piccolo un'esperienza positiva e divertente. Il primo accostamento all'acqua di un di pappagallo, eseguita in maniera appropriata, può influenzare e stabilire la sua opinione di bagni e docce per tutta la vita. Ho avuto modo di vedere allevamenti amatoriali nel nord Europa, dove la pratica del bagno iniziava già nella nursery con molto dispendio di tempo. Non so se da noi accade altrettanto. Mi è stata data questa spiegazione: i piccoli di qualsiasi specie non sono in grado di produrre abbastanza polvere per mantenersi puliti. In natura questo non è un problema perché rimanendo accovacciati per parecchio tempo sotto i genitori si ricoprono della loro polvere. Altro fattore è che la maggior parte dei nidi selvatici sono situati in cavità di alberi, dove durante le piogge, spesso anche i piccoli si bagnano. I pappagalli allevati a mano non hanno queste possibilità, una volta allontanati dai genitori vengono a mancare anche le loro naturali protezioni. Inoltre, gli allevamenti domestici normalmente non sono esposti a rovesci di pioggia.

I piccoli principalmente si sporcano durante l'imbecco con l'alimentazione manuale, anche agli allevatori più esperti capita di impiastricciarli, si sporcano con le feci, con l'unto delle nostre mani e facilmente gocciolano e rigurgitano la formula l'uno sull'altro. Poiché i giovani non sono ancora bravi a pulirsi il becco, spesso quando iniziano a pavoneggiarsi, trasferiscono molti residui di cibo sulle piume.

Perché “l'iniziazione” abbia successo è fondamentale andare adagio e porre molta attenzione affinché il pappagallo non sviluppi paura dell'acqua o abbia timore del luogo in cui lo si avvicina a questo nuovo elemento.

Ogni singolo pappagallo ha le sue preferenze quando si tratta di fare il bagno. Capire quale sia il metodo preferito a volte può essere un'impresa, comunque nel web sono disponibili molte indicazioni riguardanti le metodologie di “balneazione”.

 

Frequenza:

Ogni uno di noi ha le proprie idee, io ritengo che per piccoli pappagalli, che si lavano autonomamente in contenitori presenti nella gabbia, sia lasciata a loro la scelta, i miei caicchi fanno abluzioni quasi quotidianamente in tutte le stagioni nella ciotola di abbeveramento. Pappagalli più grandi, adulti ed in buona salute, normalmente non hanno bisogno di un vero e proprio bagno, dovrebbero essere nebulizzati o fare la doccia ogni tre o quattro giorni. Le docce non sono solo un'opportunità per il nostro pappagallo di rimanere pulito, ma possono anche essere un ottimo intrattenimento. Il momento della doccia è anche un momento sociale, un momento in cui il nostro animale domestico può trascorrere del tempo di qualità con noi. Gli adulti hanno bisogno solo di acqua. Sapone, shampoo o altro, non sono raccomandati per gli uccelli, in quanto possono rimuovere gli oli naturali che sono importanti per il mantenimento di un buon piumaggio. L'unico prodotto che sembra non avere controindicazioni è l'aloe vera, io l'ho provato ripetutamente ma a parte il costo elevato, non ne ho percepito particolari benefici, forse non sono stato attento! Usate sempre acqua a temperatura ambiente, anche quella tiepida può rimuovere gli oli naturali presenti sulle piume. La maggior parte dei pappagalli non ama bagnarsi fino “alle ossa”. Il grado in cui il nostro animale domestico vorrà bagnarsi è un fattore legato alla specie e alla personalità individuale. Esistono anche delle eccezioni in cui alcuni soggetti sviluppano un “feticismo” dell'acqua e inzuppano ogni parte del loro corpo.

 

Asciugatura:

Normalmente, gli uccelli adulti non hanno bisogno di essere asciugati. Se le piume sono in condizioni ottimali, non assorbiranno tanta acqua. Alcuni appassionati usano o sono tentati di utilizzare l'asciugacapelli, questo è assolutamente da evitarsi per due motivi: in primo luogo molti apparecchi hanno rivestimenti interni di teflon che con il calore producono gas o vapori venefici, in secondo luogo l'aria sia fredda o tiepida, drenerà l'acqua e l'umidità della pelle e delle piume vanificando lo scopo del bagno. Dopo essersi bagnati, i muscoli dei pappagalli cominciano a muoversi rapidamente, facendo sembrare che l'uccello stia tremando. Questo è normale ed è semplicemente il modo naturale con cui l'uccello si asciuga e si riscalda dopo un bagno. E' opportuno aspèrgere i pappagalli nella prima parte della giornata in modo da dare loro il tempo di asciugarsi prima del riposo notturno. Il volo, se possibile, è sicuramente il modo più naturale per accelerare l'asciugatura. I piccoli devono essere avvolti in morbidi asciugamani e tamponati con delicatezza. Anche l'esposizione ad un tiepido sole, davanti ad una finestra, può essere d'aiuto. Mai esporre un pappagallo a correnti d'aria, sopratutto se è bagnato.

 
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